Quando l'ordinario diventa straordinario!

Quando l'ordinario diventa straordinario!

10 dicembre 2015 · "Quotidie" la nuova mostra del circolo Marco Polo
A Venezia in zona Canareggio 1863/c (calle Gheltof - vicino all'ex Teatro Italia) espone sino a sabato 12 dicembre la mostra Quotidie (quotidianamente).
Trentun soci del Circolo Fotografico "Marco Polo" si interrogano su uno stesso tema: la quotidianità. Descrivo qualche lavoro, giusto per dare al lettore un'idea di cosa si può trovare alla mostra. Nicola Capuzzo propone le sue scarpe, un poster molto grande dove ti colpisce con la quantità e la varietà dello stesso soggetto. Ogni persona ogni giorno inizia la giornata infilandosi le scarpe e la termina togliendosele. Giulia Mialich invece scatta con l'Iphone e propone le immagini che vede dalla sua finestra, come pure Silvia Nomini. E' interessante vedere come su un soggetto simile due artisti si propongano con scatti molto differenti che sottolineano come la quotidianità sia distinta a seconda della sensibilità di chi la documenta. In particolare Silvia sorprende con le immagini di due innamorati che stan "folleggiando", nello stesso angolo dove qualche giorno prima (o dopo, non c'è dato a sapere) due giovani stavano pescando con la canna.
Silvia Pallotti mi colpisce con due scatti molto semplici, sono le immagini di due dettagli di muro, ma il colore è tale da sembrare che sia stato documentato un paio di quadri ad olio, del genere astratto. Piero Novello invece propone due foto che sono fedeli alla tradizione fotografica e si possono apprezzare nel suo lavoro le geometrie e la rigorosa composizione dell'immagine. Per Lidia Morelli, la nostra guida in questa mostra, c'è del concettuale in uno scatto di Doriana Pagan dove in bella vista, in una banale situazione domestica, vi è un mappamondo. L'interpretazione della fotografa (che io ho raccolto e condiviso, ma solo dopo aver ascoltato la sua chiave interpretativa) è la seguente: quel mappamondo rappresenta la voglia di andare lontano dalla monotonia del proprio quotidiano. Una voglia che abbiamo tutti, ma che poi spesso rimane ancorata al mondo della fantasia. Tutti noi facciamo girare il mappamondo e puntiamo il dito in un punto piuttosto che in un altro e diciamo, "Vorrei andare qui" o "Vorrei andare li", ma poi, di solito, rimaniamo nella nostra casa ad osservare fuori dalla stessa finestra, andiamo a lavorare osservando gli stessi muri e ci infiliamo per giorni e giorni le stesse scarpe. Alla fine il quotidiano, impregnato di banalità, è anche momento di sicurezza e conforto. Le avventure sono belle ma ogni tanto, se fossero oggetto di quotidianità forse finirebbero per sfiancare. Ed allora è bello avere un mappamondo da far ruotare, ma quasi tutti noi rimaniamo qui, a veder scorrere i giorni impregnati di gesti ripetitivi, d'immagini statiche che da tanto monotone, spesso escono dal nostro processo percettivo e razionale. E' proprio quello che nella mostra si cerca di riportare a galla e di focalizzare.
Chiudo con il lavoro forse più umoristico che è esposto alla mostra che è proprio quello di Lidia Morelli: quattro immagini ironiche che parlano dei lavori che non si vorrebbe mai fare: pulire i vetri, pulire per terra e pulire il water. Che arma ci rimane, ci dice Lidia, per affrontare la quotidianità quando questa ci opprime? L'ironia.
Ho citato solo alcuni lavori tra i molti che sono esposti. Inutile dire che il circolo ha espresso una vasta panoramica d'idee e di differenti stili fotografici.
Nel complesso è stata un'esposizione che sicuramente è valsa la trasferta da Treviso.
Mirco Venzo, Venezia 10/12/2015
Saluto con stima e affetto il Presidente è amico Marc de Tollenaere che espone con una sua immagine facendoci entrare in casa sua rendendoci partecipe ad un momento della sua quotidianità famigliare.
Ciao Marc e complimenti per le tue iniziative che dopo l'ultimo mostra collettiva dei tuoi allievi "About us" continuano a darci visione di ricerca e crescita personale fotografica. Bravi a tutti ed in particolare alla preziosa guida della mostra e amica Lidia Morelli.
Presidente artexpo Erminia Boccacin 


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