Eventi 2016

Roberto Salbitani - Storia di un viaggiatore
Siamo al Centro Culturale Candiani di Mestre e come me altre persone aspettano l'arrivo di Roberto Salbitani che ci parlerà della sua mostra. Arriva con un grande sorriso, quest'uomo umile nella sua persona e dopo averci salutati cordialmente ci conduce a vedere le sue prime immagini.
Storia di un viaggiatore
Inizia parlando di se, di come si è approcciato al mondo della fotografia.
Il suo primo apparecchio fotografico, una vecchia macchina a soffietto che gli è stata regalata dalla sua professoressa, proprietà della sua famiglia da generazioni e che lui considerava un dono prezioso.
Salbitani, a suo tempo, non si riteneva una persona tecnologica, di manualità, pertanto quella macchina per lui era una cosa elaborata, complessa ma restava ugualmente affascinato da questa scatola a soffietto fatta di legno e si chiedeva incuriosito e con timore referenziale, quale poteva essere il suo funzionamento.
"Ci sono diversi modi per avvicinarsi alla fotografia. Nel mio caso è stato un mezzo, per quanto sia complicato, per entrare in contatto con l'esterno. Vivendo nel mio mondo immaginario la macchina mi ha permesso di avvicinarmi alle persone con le quali avevo difficoltà di relazionarmi.
Perché autoritratti? Perché avevo problemi con me stesso.
Vi racconto un aneddoto:
Il mio primo autoritratto l'ho fatto grazie al dono ricevuto.
Esco sul terrazzo e mi chiedo ma che faccia ho?
Vestito da soldato, seduto davanti all'obiettivo scatto, incuriosito di vedere la mia faccia, visto che non mi sentivo a mio agio in questi panni.
Una volta stampata l'immagine vedevo me stesso, molto più malato, deforme, più di quello che pensavo di essere. Una faccia pallida e mi son detto che come soldato non ero molto rassicurante. È stata la conferma che mi sentivo male e lo si leggeva nella mia espressione."
Continua il racconto della sua vita e spiega di come la fotografia si sia unita al viaggio:
"Sono scappato, sono scappato innanzitutto da casa mia, dalla città, da Padova, soffrivo l'accettare certe regole, le impostazioni cattoliche e i vari tabù e così sono arrivato a Londra, per me territorio libero, grazie anche al sostenimento della mia professoressa che credeva in me e da qualche parte doveva ripartire la mia vita, se non era Londra poteva essere anche Beirut, per me l'importante era andare via.
E così ho iniziato a viaggiare con il treno che per me è stato come il grembo per una madre.
Entravo nello scompartimento, mi sedevo e non dovevo pensare, il treno, mi portava lui.
Non si è mai protagonisti del proprio viaggio in quanto, non puoi cambiare nulla, si viaggia parallelo alla realtà, fino alla meta. La gente non capiva come mai su un treno di pendolari qualcuno potesse fare delle foto alla gente. Mi scambiavano per un turista e così quando non mi guardavano, scattavo loro delle foto."
Proseguiamo con la presentazione delle sue foto e ora parliamo delle città invase, la pubblicità, le figure nuove del mondo.
"Il paesaggio urbano degli anni 70 veniva dominato da pubblicità murale che proponeva i suoi messaggi. Io che venivo da un mondo contadino quando andavo in centro a Padova notavo grandi manifesti, sempre più diffusi. Il mondo urbano stava cambiando, il cittadino che prima era protagonista della città, adesso lo era in parte, in quanto dall'affollamento della pubblicità nasceva l'idea del consumismo. Un'invasione che oggi è normale."
Si segue il maestro nelle sale per non perdere le sue riflessioni, i suoi racconti di come le sue immagini si vestono di pensieri, ricerche, finzioni ed espressioni del suo modo di vedere. Diventa un "viaggio" nello scoprire chi è questo artista che si esprime proponendoci i suoi scatti artistici che si fondono tra fantasia, ricerca e profondità d'animo. Tragitti reali uniti dal filo assolutamente necessario della lucidità visionaria.
Ringrazio Roberto Salbitani per questo suo condurci per mano nel suo mondo ed invito a visitare la sua mostra che sarà visibile fino al 28 febbraio al Centro Culturale Candiani di Mestre.
Vorrei aggiungere una piccola nota.
Sempre presso lo stesso Centro, al terzo piano, con lo stesso maestro Roberto Salbitani abbiamo partecipato all'inaugurazione della mostra del fotografo: Storie di fotoamatori di Giuseppe Crepaldia che ci racconta la storia tra il 1961-1963 dell'ambiente e le persone nella sua Villanova Marchesana:
https://candiani.comune.venezia.it/.../Serv.../L/IT/IDPagina/3371
Erminia
Boccacin
Treviso 06/02/2016